Giro d’Italia 2018, Evans: “Nelle ultime tre tappe di montagne si può ribaltare la classifica”

Cadel Evans conosce molto bene il Giro d’Italia e le sue salite. Nonostante l’australiano non abbia mai vinto la Corsa Rosa, ha preso il via a quattro edizioni, vincendo una tappa nel 2010 e piazzandosi sul podio finale nel 2013. L’ex Campione del Mondo ha voluto quindi analizzare il percorso della prossima edizione del Giro, partendo dalla cronometro inaugurale: “Dieci chilometri a cronometro bastano per iniziare a perdere dei secondi, soprattutto se punti alla classifica generale. 10 chilometri con molte curve, soprattutto se cambierà il meteo durante la prova, anche se ciò è difficile a Gerusalemme, possono fare la differenza. I corridori di classifica cercheranno quindi di fare una buona cronometro ed ottenere un buon risultato”.

L’attenzione di Evans si è poi spostata sullo Zoncolan, dove sfiorò il successo nel 2010: “Quando mi chiedono quale sia la salita più dura che abbia mai affrontato rispondo sempre lo Zoncolan. Per me è la salita più ripida che ho mai affrontato. Normalmente uno quando vede un tornante in salita pensa che dopo la curva la strada spianerà, sullo Zoncolan questo non avviene dopo il primo tornante. Quindi speri avvenga a quello successivo, ma la strada rimane uguale per 6-8 chilometri. Rimango sorpreso dalla ripidità della salita, è qualcosa di incredibile”.

A decidere la classifica generale per Evans però non sarà il Mostro, ma il trittico di salite nell’ultima settimana di corsa: “Arrivare freschi all’ultima settimana del Giro può essere la chiave per vincere la corsa. Chi ha delle buone giornate nelle ultime tre giornate dure di montagna può ribaltare il Giro, anche se parte con un distacco elevato”.

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